25 settembre 2006
In tema di autunno, mi pareva importante condividere due parole sulla giornata che ho trascorso ieri...anche se mi sembra un tema delle elementari, sapete, quello che si faceva il lunedì mattina e che ti chiedeva cos'avevi combinato il giorno precedente e che spesso si scriveva che si era stati dai nonni e che a pensarci ora mi chiedo se non facevo nulla di più divertente. Comunque.
Ieri è stato uno scorcio atmosferico assolato incastonato in giorni grigi e bigi. Già il cielo, quindi, prometteva splendore.
Son stato a questa manifestazione per la prima volta (mea culpa mea culpa mea maxima culpa) e l'ho fatto da volontario per dar una mano.
Più di 5000 persone (attendo ancora il dato ufficiale ma sembra più vicino alle 6000...) in bicicletta, un sacco di microbimbi, han percorso qualche bel chilometro di campagna e cappezagne e camperse e cavedagne respirando quell'aria che il sole aveva scaldato. Si son fermati per sei volte a fare sei spuntini con i prodotti di quelle stesse terre che stavano calpestando in altrettante fattorie dalle variegate tipologie produttive. Infine, il ristoro finale era una gran festa, una quasi sagra con menù da sagra, su un prato, fra le vacche o sulle rotoballe.
Questa cronistoria, in relatà, mi serve solo per far capire l'atmosfera in cui la manciata di migliaia di persone ha vissuto. E' importante perchè son state le persone la soddisfazione più grande. Sarà stata l'aria, il turismo enogastronomico, l'accoglienza delle fattorie, la disponibilità di noi volontari ma tutti proprio tutti son stati di una pace attraente. Serenità, sorrisi a dismisura, perfavore e grazie in quantità. Tante persone insieme che fanno riemergere la buona educazione sono una rarità ma anche un obiettivo da continuare a raggiungere. Grazie a tutti. In particolare a chi è venuto ad aiutare, così, senza motivo, anche se Coldiretti non è. Magari un anno passerà da me... Buona settimana respiratori d'ossigeno!
Fabio
22 settembre 2006
...e l'autunno arrivò!
E' stata un'estate difficile, molto difficile, l'ho ripetuto molte volte a molti volti.
Ora è finita, anche se a dir la verità, le prime ore della nuova stagione patiscono le ombre vissute fin'ora. Mi dilungherei per righe e righe a condividere finalmente la mia terribile estate ma eviterò di tediare qualcuno (Elena, che qua c'è solo lei ormai...) con verbalizzazioni virtuali che parrebbero insipide e demoniache. Le tante relazioni che mi hanno abbracciato potranno sfiorare live le mie emozioni, se vorranno. Così, ho scelto di rubare un brano da un libro terminato sabato scorso. Il brano è uno degli ultimi paragrafi e mi ha stupito e commosso. E' esattamente, parola per parola, lo stato d'animo che riveste la mia vita in questi giorni transitori dall'estate all'autunno.
Buone foglie cadenti miei cari, esse racchiudono la tristezza della fine e la speranza della rinascita!
Vi auguro che quando i vostri trent'anni arriveranno, non vi trovino troppo incazzati.
Se sono già arrivati, avete già capito.
Fabio
Dopo qualche incertezza la nostra esistenza alle Due case è ripresa secondo i suoi ritmi stagionali, nella varietà di occupazioni che rendevano fitte le nostre giornate. Cercavo di bruciare tutte le mie energie nel lavoro, non lasciarne abbastanza per pensare a niente troppo a lungo; ma sapevo che non avrei mai potuto tornare esattamente quello di prima. Era come se una parte dei miei pensieri se ne fosse andata per sempre, insieme alla capacità di essere in un posto ed immaginarmi altrove, rafforzare la rete dei miei legami e metterli in discussione, cercare sicurezza e ancora sperare in una sorpresa. Ero solo quello che ero, adesso, e facevo solo quello che facevo; non avevo più esitazioni nè illusioni nè aspettative incontrollate, percepivo in modo chiaro i margini della mia vita.
Ma era la mia vita e mi piaceva: me l'ero scelta e costruita io pezzo per pezzo, con molta fatica e molta passione e molto divertimento; non l'avrei cambiata con quella di nessun altro.
AndreaDeCarlo
DueDiDue
20 settembre 2006
Più voglio, meno vorrei...
… più sentimenti, meno paure …
… più sonno, meno tivù …
… più noi, meno io e te …
… più con calma, meno “ma ho poco tempo”…
… più chiedere, meno intuire …
… più esserci, meno aspettarsi …
… più lavoro, meno pensieri …
… più abbracci, meno angoscia …
… più chiamate, meno messaggi …
… più collaborazione, meno astio …
… più amici, meno gelosia …
… più soldi in banca, meno dentista …
… più avventura, meno pianificazione …
… più adattamento, meno schemi mentali …
… più risposte, meno “non so” …
… più porcellini d’india, meno raffreddori …
… più concretezza, meno inferenze …
… più coccole, meno fughe …
… più pdf, meno fax …
… più pazienza, meno mancanze …
… più aiuto, meno richieste …
… più famiglia, meno corse …
… più comprensione, meno scuse …
… più sonno, meno tivù …
… più noi, meno io e te …
… più con calma, meno “ma ho poco tempo”…
… più chiedere, meno intuire …
… più esserci, meno aspettarsi …
… più lavoro, meno pensieri …
… più abbracci, meno angoscia …
… più chiamate, meno messaggi …
… più collaborazione, meno astio …
… più amici, meno gelosia …
… più soldi in banca, meno dentista …
… più avventura, meno pianificazione …
… più adattamento, meno schemi mentali …
… più risposte, meno “non so” …
… più porcellini d’india, meno raffreddori …
… più concretezza, meno inferenze …
… più coccole, meno fughe …
… più pdf, meno fax …
… più pazienza, meno mancanze …
… più aiuto, meno richieste …
… più famiglia, meno corse …
… più comprensione, meno scuse …
... più giorni, meno minuti ...
… più gente che scrive, meno post come questi …
… più gente che scrive, meno post come questi …
più o meno ... elena:-)
17 settembre 2006
Il lato soleggiato...
Forse perchè quando l'ho letta e recitata sabato sera, nella preghiera finale della 3giorni diocesana, l'ho sentita particolarmente mia ...
Signore, donami oggi la grazia:
di guardare il lato solleggiato,
la parte positiva di ciascuno di coloro che vedo.
Perchè talvolta, Signore, mi è difficile,
superare l'irritazione per i difetti degli altri.
Aiutami a guardare il lato soleggiato
della tua presenza anche davanti
agli avvenimenti peggiori:
perchè ogni cosa può essere fonte di
cose buone che mi sono ancora nascoste.
Concedimi, Signore, la grazia di lavorare
solo per ciò che è buono, bello e vero;
di cercare in ogni uomo,
senza mai stancarmi,
la scintilla che tu vi hai deposto
quando lo hai creato a tua immagine.
Donami in ogni momento di questa giornata
d'offrire un volto aperto ed un sorriso
amichevole ad ogni persona,
perchè tutti sono tuoi figli e miei fratelli.
Dammi un cuore aperto e generoso
che non si ferma alle sue preoccupazioni;
un cuore nobile, incapace di conservare rancore;
un cuore forte, che non ha paura delle ombre;
un cuore incapace di chiusure.
... e mi sono ritrovata a sorridere di come la preghiera riesce sempre ad essere azzeccata nel sorprendermi proprio nel momento in cui sono così scombussolata e vorrei spaccare il mondo! e poi ha sempre questo leggero potere di "dirmi su"...
E sono felice che ora, leggendola, qualcuno di voi l'abbia potuta recitare come ho fatto io...
Grazie a chi ha portato pazienza in questi giorni e a chi ha cercato di farmi ragionare ... a volte non dev'essere proprio facile starmi vicino!
Signore, donami oggi la grazia:
di guardare il lato solleggiato,
la parte positiva di ciascuno di coloro che vedo.
Perchè talvolta, Signore, mi è difficile,
superare l'irritazione per i difetti degli altri.
Aiutami a guardare il lato soleggiato
della tua presenza anche davanti
agli avvenimenti peggiori:
perchè ogni cosa può essere fonte di
cose buone che mi sono ancora nascoste.
Concedimi, Signore, la grazia di lavorare
solo per ciò che è buono, bello e vero;
di cercare in ogni uomo,
senza mai stancarmi,
la scintilla che tu vi hai deposto
quando lo hai creato a tua immagine.
Donami in ogni momento di questa giornata
d'offrire un volto aperto ed un sorriso
amichevole ad ogni persona,
perchè tutti sono tuoi figli e miei fratelli.
Dammi un cuore aperto e generoso
che non si ferma alle sue preoccupazioni;
un cuore nobile, incapace di conservare rancore;
un cuore forte, che non ha paura delle ombre;
un cuore incapace di chiusure.
... e mi sono ritrovata a sorridere di come la preghiera riesce sempre ad essere azzeccata nel sorprendermi proprio nel momento in cui sono così scombussolata e vorrei spaccare il mondo! e poi ha sempre questo leggero potere di "dirmi su"...
E sono felice che ora, leggendola, qualcuno di voi l'abbia potuta recitare come ho fatto io...
Grazie a chi ha portato pazienza in questi giorni e a chi ha cercato di farmi ragionare ... a volte non dev'essere proprio facile starmi vicino!
Buona Settimana! A domani sera! elena :-)
13 settembre 2006
Un muro non basta
Seicento fotografie scattate lungo il muro di separazione tra Israele e Palestina percorso a piedi da due giovani volontari della ong VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo).
E' questa la mostra che ti aspetta dal 15 al 21 settembre per conoscere, incontrare e approfondire la situazione israele-palestinese puntando l'obiettivo della macchina fotografica su un muro che vuol dividere l'umanità. Muro di difesa o di recinzione, a seconda da che parte si guardi. Ma "un muro non basta". E' la scritta, semplice eppure carica di significati, che si vede da lontano, sul muro di Betlemme. Chi ha lasciato questa traccia non ha aggiunto altro. Parole che aprono domande, che invitano a riflettere, che uniscono e dividono. Parole che sono diventate il titolo di un progetto.
SEMINARIO VESCOVILE (NUOVO)
entrata Borgo Santa Lucia, 51 - Vicenza
Dal 15 al 21 settembre 2006
Orari di visita:
Venerdì 15 09.00-12.30 15.00-19.00
Sabato 16 09.00-12.30 15.00-19.00
Domenica 17 10.00-12.30
Lunedì 18 09.00-12.30 15.00-19.00
Martedì 19 09.00-12.30 15.00-19.00
Mercoledì 20 09.00-12.30 15.00-19.00
Giovedì 21 09.00-12.00
Sabato 16 Settembre ore 20.30
Incontro con testimonianze, letture e musica.
08 settembre 2006
"Và e anche tu fa lo stesso" - AC 0607
Appuntamenti SETTEMBRE/OTTOBRE
in parrocchia...
18/09 ore 2030: incontro GEA n°2
24/09 probabile inizio anno pastorale
05/10 veglia 1° giovedì del mese (?)
(animazione a cura della 4^tappa giovanissimi)
20-22/10 ad Assisi: "Quando i luoghi parlano..." - Uscita GEA parrocchiale
in vicariato...
09/10 Consiglio Vicariale (presidenze)
in diocesi...
15/09 ore 2030 a Monte Berico: veglia inizio 3 giorni diocesana (1945 in piazza)
16-17/09 in Seminario: 3 giorni diocesana per responsabili (e per chi vuole aggiungersi...)
--- > Programma:
SABATO
Ore 14.45 Accoglienza e preghiera
Ore 15.00 Inizio
Ore 15.15 Introduzione del Presidente diocesano Lauro Paoletto “Essenzialmente contemplativi”
Ore 15.45 Vita associativa – Qualche segno di benvenuto e riconoscenza a soci ed associazioni
Ore 16.15 Visita alla mostra “Un muro non basta”
Ore 17.15 I Settori per l’associazione: Presentazione delle sottolineature e appuntamenti per il nuovo anno
Ore 18.30 Preghiera conclusiva
Ore 19.00 Conclusione
DOMENICA
Ore 8.15 S. Messa
Ore 9.30 Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo Vescovo di Vicenza – L’Ac al servizio delle scelte pastorali della Diocesi
Ore 10.30 Dibattito
Ore 12.00 Conclusione
<---
30/09-01/10 in Seminario Teologico: 2 giorni metodologica Settore Giovani
01/10 in Seminario Vescovile: giornata studio ACR
15/10 Scuola Associativa Diocesana - 1° incontro
20-22/10 Weekend spirituale Mendicanti del Cielo
8-15/10 Settimana Associativa della formazione
07 settembre 2006
C'è empatia fra di noi...
Non vedo grande empatia in circolazione tra di noi...
Ci vorrebbe decisamente più empatia tra di noi.
Come mai, educatore?
Un educatore come me, che sta vicino a te,
un educatore che sa tante, troppe cose della vita,
dai, vieni un po' con me e senti cosa c'è,
c'è che pulsa dentro me e poi corri via!
Io e te, tu educatore con me,
tu mi chiedi perché ci troviamo insieme io e te,
ci vogliamo del bene,
poi ti guardo negli occhi e trovo tanta empatia.
Se nel mondo non c'è, la facciamo io e te,
non andartene via che c'è grande empatia.
C'è empatia fra di noi, c'è empatia se tu mi vuoi,
basta uno sguardo e tu sei mio
perché c'è grande empatia.
Empatia... empatia...
sembra quasi che non ci sia... e invece c'èa.
C'è empatia tra di noi, c'è empatia se tu lo vuoi,
basta uno sguardo e tu sei mio
perché c'è grande empatia.
C'E' EMPATIA!
Bene, lasciate che ora vi presenti questo gruppo
che si è venuto creando così casualmente...
C'E' EMPATIA!
c'è empatia, siamo tutti d'accordo...
allora, stavo dicendo, al mercoledì sera,
the wednesday evening, come dicono in America,
ci troviamo insieme, mentre invece...
C'E' EMPATIA!
c'è empatia, siamo d'accordo,
basta che non rompi i marroni,
prima non c'era empatia, adesso ce n'è troppa...
allora...
C'E' EMPATIA!
ma va' a funghi, te e l'empatia,
allora, al lunedì sera volevo dire... i gruppi giovanissimi,
per le rogne rivolgetevi al signor Fabio,
che è uscito di qui poco tempo fa.
C'E' EMPATIA!
Allora, se dobbiamo rompere i marroni
con sta storia dell'empatia ...
C'E' EMPATIA!
ma va' a porcini, tu e l'empatia.
CE' EMPATIA!
Ma c'è empatia un'altra volta,
ma va' a Montecchia va.
Bene, adesso che se ne sono andati via tutti,
volevo dire che ieri sera è stata decisamente
una bella serata e ....
...vi voglio bene a tutti!! siete bellissimi!
la giovane stagista giovane :-)
Ci vorrebbe decisamente più empatia tra di noi.
Come mai, educatore?
Un educatore come me, che sta vicino a te,
un educatore che sa tante, troppe cose della vita,
dai, vieni un po' con me e senti cosa c'è,
c'è che pulsa dentro me e poi corri via!
Io e te, tu educatore con me,
tu mi chiedi perché ci troviamo insieme io e te,
ci vogliamo del bene,
poi ti guardo negli occhi e trovo tanta empatia.
Se nel mondo non c'è, la facciamo io e te,
non andartene via che c'è grande empatia.
C'è empatia fra di noi, c'è empatia se tu mi vuoi,
basta uno sguardo e tu sei mio
perché c'è grande empatia.
Empatia... empatia...
sembra quasi che non ci sia... e invece c'èa.
C'è empatia tra di noi, c'è empatia se tu lo vuoi,
basta uno sguardo e tu sei mio
perché c'è grande empatia.
C'E' EMPATIA!
Bene, lasciate che ora vi presenti questo gruppo
che si è venuto creando così casualmente...
C'E' EMPATIA!
c'è empatia, siamo tutti d'accordo...
allora, stavo dicendo, al mercoledì sera,
the wednesday evening, come dicono in America,
ci troviamo insieme, mentre invece...
C'E' EMPATIA!
c'è empatia, siamo d'accordo,
basta che non rompi i marroni,
prima non c'era empatia, adesso ce n'è troppa...
allora...
C'E' EMPATIA!
ma va' a funghi, te e l'empatia,
allora, al lunedì sera volevo dire... i gruppi giovanissimi,
per le rogne rivolgetevi al signor Fabio,
che è uscito di qui poco tempo fa.
C'E' EMPATIA!
Allora, se dobbiamo rompere i marroni
con sta storia dell'empatia ...
C'E' EMPATIA!
ma va' a porcini, tu e l'empatia.
CE' EMPATIA!
Ma c'è empatia un'altra volta,
ma va' a Montecchia va.
Bene, adesso che se ne sono andati via tutti,
volevo dire che ieri sera è stata decisamente
una bella serata e ....
...vi voglio bene a tutti!! siete bellissimi!
la giovane stagista giovane :-)
05 settembre 2006
LATTERIE VICENTINE
SONO SUL SITO! SONO SUL SITO! SONO SUL SITO! SONO SUL SITO! SONO SUL SITO! SONO SUL SITO!
03 settembre 2006
arrivederci, Gino, ciao!
Scrivere e proclamare un discorso di commiato non è cosa semplice.
Soprattutto, se l’uomo a cui lo devi dedicare, rappresenta le anime di un paio di migliaia di persone. E inoltre, se di quel paio di migliaia di persone, il discorso dovrebbe essere la sintesi del pensiero.
Quando si è in difficoltà, però, Gesù ci insegna a mettere al centro la Parola.
Questo, è in particolar modo un discorso di ringraziamento ed è proprio oggi che san Giacomo ci dice: “…ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce…”.
Ecco quindi il primo, grande, fondamentale grazie: Grazie Dio per il regalo che ci hai mandato oltre due lustri fa, grazie per don Gino!
Salutando il nostro parroco, non possiamo non rivolgerci a lui con tutti quei grazie che via via fioriscono spontaneamente. Come i fiori, si lasciano accompagnare da un sorriso sul volto, da un’emozione addosso, da un ricordo vivido.
Grazie don Gino per esser stato uomo.
Abbiamo conosciuto e continuiamo ad amare una bella persona, come se ne trovano poche ormai… Sei timido, riguardoso ma ti sei lasciato scoprire, ci hai svelato la tua cultura, la tua fame di formazione. Dico ciò perché hai un’età che molti considerano saggia ma…gli anni ti hanno fatto acquisire una dote che va ben oltre la saggezza! Dietro i plichi di fogli, nella scrivania affollata di riviste, sotto a scansie di libri dall’incombente peso tu hai per tutta la vita ingoiato sapere, prodotto idee, elaborato pensieri. Questo non ti ha fatto issare muri ma bensì hai dato ancor più respiro alla tua mente.
Grazie don Gino per la tua apertura mentale! Essa ha creato dialogo e confronto sui temi più svariati. Quanta esperienza nella tue considerazioni! Quanto si è discusso in questi anni! Ma tu avevi sempre una marcia avanti, quel “lascia fare” posseduto solo da chi tante ne ha viste.
Grazie don Gino per esser stato entusiasta!
E’ evidente come un prete della tua caratura abbia la passione per le persone, per la fede, per Dio. Ma la gratitudine che ci sorge è un po' più umana, materiale ma sorprendente e non scontata. Portiamo nel cuore anche la tua musica, la tecnologia, l’arte del buon vino.
Quando raccontavi del tuo ultimo acquisto hi-tech, di cui nemmeno riuscivi a pronunciare il nome, gli occhi ti si accendevano improvvisamente, le mani iniziavano ad agitarsi e a fendere l’aria, il viso ti si alzava in un fremito di impalpabilità perché tutto il tuo uomo, parole e corpo, dovevano trasmettere il tuo sano entusiasmo!
E se si suonava con te…la fisarmonica diveniva un piffero magico e noi, tutti tuoi topini a venirti appresso verso la festa e lo stupore, carichi di voci più o meno stonate, ricchi di interrogativi sulla tipologia di canzone, con strumenti con o senza senso…
E ancora, alzi la mano colui al quale non ha mai offerto il tuo leggendario moscato! Per quelli con la mano alzata, sicuramente hai una bottiglia anche per loro!
Grazie don Gino per esser stato nonno!
Nonno…strano? Non se l’avete notato in mezzo ai bimbi. Chierichetti, al catechismo, acierrini…sai star con loro trasformandoti in uno di loro. Grazie per averci ammaliato i figlioletti, per averli trasportati nell’incredibile mondo di Gesù, grazie per averne affascinato la gioia.
Grazie perché da buon nonno non ci hai fatto mancare i racconti in stile “C’era una volta…”. Però tutti veri! Si poteva andar tra le parrocchie, in due su una moto del dopoguerra, con gli occhialetti ed il copricapo di cuoio che aveva l’allacciatura al vento! Oppure si poteva acquistare una delle prime auto, in società che non c’erano soldi, per poi raggiungere da soli all’agognata seicento…anche se qualche volta era l’agognata cinquecento! E per raggranellare quei soldi, ci hai fatto fare la spola da un funerale all’altro, perché essendo musicisti, la mancia era generosa. Ci siam lavati la faccia con il ghiaccio in seminario, abbiam sentito Pippo minaccioso rombare sopra i tetti, abbiam viaggiato per il mondo, abbiamo dito-su al vescovo…
Ce le racconti ancora?
Grazie don Gino per esser stato scrupoloso!
Hai corso, hai brigato ma sempre puntale e preciso. Quante volte ci hai scaraventato addosso che ti alzavi alle sinquetraquarti? Grazie per aver voluto che capissimo che una giornata lunga è un contenitore grande da riempire di Cristo. Non hai lasciato cose al caso per ciò che potevi, sereno e pacifico che tanto al resto ci pensa la provvidenza! Lo hai fatto mettendoci la pazienza del contadino che ci hai insegnato, cioè il senso della buona attesa, del seminare per poi aspettare in silenzio che i frutti comparissero e poi maturassero. Grazie per averci fatto notare i frutti maturi.
Grazie per le notevoli doti gestionali ed organizzative messeci a disposizione. Con te si è potuto preparare molto, celebrare tanto, pregare di più. Questo ha generato un Centro parrocchiale, ha rinnovato un asilo, ha arricchito una chiesa, ha unito le persone in questi luoghi, ha dato un’identità agli stare insieme.
Grazie don Gino per esser stato testimone di relazioni.
Molte porte con te si sono aperte. Hai iniziato con la chiesa parrocchiale in cui purtroppo non entravano solo cristiani in preghiera…ma tu testardo, ne hai tenute aperte le soglie. Hai aperto quelle della canonica a chiunque, sempre disponibile ed accogliente anche se il fare voleva esser predominante; ripensando alle mille conversazioni abbiam sognato le stelle, avvicinando le fotocopie prodotte arriveremmo alle stelle, sommando il cibo e il vino condiviso vedremmo le stelle!
Grazie per esser entrato nelle nostre case e nei nostri luoghi di lavoro, grazie per aver fatto aprire a te le nostre porte…così ne potevi approfittare per far entrare anche il messaggio d’Amore.
Grazie perché di tante relazioni, non lasci ricordo di scherno verso nessuno, sei stato sempre rispettoso di quel prossimo che è la tua missione.
Infine, grazie per esser stato concreto!
Hai pregato ma anche agito, hai coniugato la fede e le opere. C’hai fatto vedere che Dio non è un Dio-su-par-e-là ma è un Dio-xo-par-e-qua! Hai testimoniato con la tua stessa vita ciò che è Vocazione e Fede e Relazione e Amore e Gioia e chissà quanto altro che ormai siete stanchi… Grazie per continuare a ripetere “coi-pie-par-tera”. Coi-pie-par-tera. Coi-pie-par-tera. Coi-pie-par-tera.
Arrivederci, Gino, ciao!
Soprattutto, se l’uomo a cui lo devi dedicare, rappresenta le anime di un paio di migliaia di persone. E inoltre, se di quel paio di migliaia di persone, il discorso dovrebbe essere la sintesi del pensiero.
Quando si è in difficoltà, però, Gesù ci insegna a mettere al centro la Parola.
Questo, è in particolar modo un discorso di ringraziamento ed è proprio oggi che san Giacomo ci dice: “…ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce…”.
Ecco quindi il primo, grande, fondamentale grazie: Grazie Dio per il regalo che ci hai mandato oltre due lustri fa, grazie per don Gino!
Salutando il nostro parroco, non possiamo non rivolgerci a lui con tutti quei grazie che via via fioriscono spontaneamente. Come i fiori, si lasciano accompagnare da un sorriso sul volto, da un’emozione addosso, da un ricordo vivido.
Grazie don Gino per esser stato uomo.
Abbiamo conosciuto e continuiamo ad amare una bella persona, come se ne trovano poche ormai… Sei timido, riguardoso ma ti sei lasciato scoprire, ci hai svelato la tua cultura, la tua fame di formazione. Dico ciò perché hai un’età che molti considerano saggia ma…gli anni ti hanno fatto acquisire una dote che va ben oltre la saggezza! Dietro i plichi di fogli, nella scrivania affollata di riviste, sotto a scansie di libri dall’incombente peso tu hai per tutta la vita ingoiato sapere, prodotto idee, elaborato pensieri. Questo non ti ha fatto issare muri ma bensì hai dato ancor più respiro alla tua mente.
Grazie don Gino per la tua apertura mentale! Essa ha creato dialogo e confronto sui temi più svariati. Quanta esperienza nella tue considerazioni! Quanto si è discusso in questi anni! Ma tu avevi sempre una marcia avanti, quel “lascia fare” posseduto solo da chi tante ne ha viste.
Grazie don Gino per esser stato entusiasta!
E’ evidente come un prete della tua caratura abbia la passione per le persone, per la fede, per Dio. Ma la gratitudine che ci sorge è un po' più umana, materiale ma sorprendente e non scontata. Portiamo nel cuore anche la tua musica, la tecnologia, l’arte del buon vino.
Quando raccontavi del tuo ultimo acquisto hi-tech, di cui nemmeno riuscivi a pronunciare il nome, gli occhi ti si accendevano improvvisamente, le mani iniziavano ad agitarsi e a fendere l’aria, il viso ti si alzava in un fremito di impalpabilità perché tutto il tuo uomo, parole e corpo, dovevano trasmettere il tuo sano entusiasmo!
E se si suonava con te…la fisarmonica diveniva un piffero magico e noi, tutti tuoi topini a venirti appresso verso la festa e lo stupore, carichi di voci più o meno stonate, ricchi di interrogativi sulla tipologia di canzone, con strumenti con o senza senso…
E ancora, alzi la mano colui al quale non ha mai offerto il tuo leggendario moscato! Per quelli con la mano alzata, sicuramente hai una bottiglia anche per loro!
Grazie don Gino per esser stato nonno!
Nonno…strano? Non se l’avete notato in mezzo ai bimbi. Chierichetti, al catechismo, acierrini…sai star con loro trasformandoti in uno di loro. Grazie per averci ammaliato i figlioletti, per averli trasportati nell’incredibile mondo di Gesù, grazie per averne affascinato la gioia.
Grazie perché da buon nonno non ci hai fatto mancare i racconti in stile “C’era una volta…”. Però tutti veri! Si poteva andar tra le parrocchie, in due su una moto del dopoguerra, con gli occhialetti ed il copricapo di cuoio che aveva l’allacciatura al vento! Oppure si poteva acquistare una delle prime auto, in società che non c’erano soldi, per poi raggiungere da soli all’agognata seicento…anche se qualche volta era l’agognata cinquecento! E per raggranellare quei soldi, ci hai fatto fare la spola da un funerale all’altro, perché essendo musicisti, la mancia era generosa. Ci siam lavati la faccia con il ghiaccio in seminario, abbiam sentito Pippo minaccioso rombare sopra i tetti, abbiam viaggiato per il mondo, abbiamo dito-su al vescovo…
Ce le racconti ancora?
Grazie don Gino per esser stato scrupoloso!
Hai corso, hai brigato ma sempre puntale e preciso. Quante volte ci hai scaraventato addosso che ti alzavi alle sinquetraquarti? Grazie per aver voluto che capissimo che una giornata lunga è un contenitore grande da riempire di Cristo. Non hai lasciato cose al caso per ciò che potevi, sereno e pacifico che tanto al resto ci pensa la provvidenza! Lo hai fatto mettendoci la pazienza del contadino che ci hai insegnato, cioè il senso della buona attesa, del seminare per poi aspettare in silenzio che i frutti comparissero e poi maturassero. Grazie per averci fatto notare i frutti maturi.
Grazie per le notevoli doti gestionali ed organizzative messeci a disposizione. Con te si è potuto preparare molto, celebrare tanto, pregare di più. Questo ha generato un Centro parrocchiale, ha rinnovato un asilo, ha arricchito una chiesa, ha unito le persone in questi luoghi, ha dato un’identità agli stare insieme.
Grazie don Gino per esser stato testimone di relazioni.
Molte porte con te si sono aperte. Hai iniziato con la chiesa parrocchiale in cui purtroppo non entravano solo cristiani in preghiera…ma tu testardo, ne hai tenute aperte le soglie. Hai aperto quelle della canonica a chiunque, sempre disponibile ed accogliente anche se il fare voleva esser predominante; ripensando alle mille conversazioni abbiam sognato le stelle, avvicinando le fotocopie prodotte arriveremmo alle stelle, sommando il cibo e il vino condiviso vedremmo le stelle!
Grazie per esser entrato nelle nostre case e nei nostri luoghi di lavoro, grazie per aver fatto aprire a te le nostre porte…così ne potevi approfittare per far entrare anche il messaggio d’Amore.
Grazie perché di tante relazioni, non lasci ricordo di scherno verso nessuno, sei stato sempre rispettoso di quel prossimo che è la tua missione.
Infine, grazie per esser stato concreto!
Hai pregato ma anche agito, hai coniugato la fede e le opere. C’hai fatto vedere che Dio non è un Dio-su-par-e-là ma è un Dio-xo-par-e-qua! Hai testimoniato con la tua stessa vita ciò che è Vocazione e Fede e Relazione e Amore e Gioia e chissà quanto altro che ormai siete stanchi… Grazie per continuare a ripetere “coi-pie-par-tera”. Coi-pie-par-tera. Coi-pie-par-tera. Coi-pie-par-tera.
Arrivederci, Gino, ciao!