07 giugno 2007

Sentendo l'aria che tira ...

"Lasciatemi dire,
a rischio di sembrare ridicolo,
che il vero rivoluzionario
è guidato da grandi
sentimenti d'amore"
(Ernesto Che Guevara)

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

...e l'amore va lasciato agire. Purtroppo, mi verrebbe da dire, perchè i frutti non maturano in fretta e non sono facili da distinguere agli occhi del potere per il potere.
A costo di apparir retorico, dico che la rivoluzione si fa in piazza coi forconi. O nella vita, anche facendosi in disparte. I frutti, se amore era, matureranno. E i frutti si possono contare uno ad uno, senza l'ipocrisia che confonde naturalmente.
Viva la meta lottata, abbasso la ragione lottata.
A buon intenditor, poche parole...che asso era?:-)

14:25  
Anonymous Anonimo said...

... credo di essermi persa nella retorica ..

17:21  
Anonymous Anonimo said...

Intendo esprimere il fatto che m'appar di riscontrare nella natìa parrocchia, ciò che già attraversai o tutt'ora affronto, in modo più o meno protagonista, nella politica dei partiti locali o nazionali, nella Chiesa dirigenziale, nelle associazioni professionali o paraprofessionali. Succede talvolta ma ahimè sempre più di frequente, che, nelle opere cui partecipano molte persone, il fine o meta o risultato od obiettivo finale non sia più lo scopo dell'opera stessa, anzi dell'operare in comunione. Se così fosse, le idee di ognuno potrebbero tramutarsi in proposte e le proposte verrebbero discusse, litigate, ma la scelta, condizionata certo anche dai caratteri degli autori, cadrebbe con più o meno favore su una di esse. Ci si affronterebbe a viso aperto perchè la meta è lo scopo delle proposte.
Invece, e qui riprendo l'iniziale riscontro, osservo che alle proposte, o meglio, purtroppo, alle mere parole, s'accompagnano ragioni ottuse ma robuste. Ci si scorda, a questo punto, dell'obiettivo finale (sempre nobile, per altro) e l'oggetto del contendere è la ragione. Si lotta per prevalere sull'altro che a sua volta lotta per contrattaccare, in un impeto d'orgoglio atto a non farlo uscire sconfitto. In questa battaglia, sono completamente cambiate le regole, ribaltate oserei. Critiche, correzioni, opinioni, diventano solo e continuamente nuovo carburante gettato su polveri già accese.
Fin'ora, non ho osservato in tali scontri esiti costruttivi, proiettati a ciò che dovrà essere. Ma non sono custode di verità e perciò attendo esiti positivi da ogni battaglia simile a cui debba assistere.
Solamente, ammetto, codardo, che queste regole non sono adatte a me. Lascio quindi ad altri la lotta, sperando che l'assenza di chi, come me, presuntuoso, infilava dita nelle piaghe, renda la battaglia meno cruente o l'annulli addirittura. E via, Verso il futuro.
Chissà cosa diavolo ho scritto.

19:32  
Anonymous Anonimo said...

... adesso e chiaro! e sono perfettamente daccordo, a parte forse sul penultimo ultimo concetto.
Chiudo e auguro buon weekend, sottolineandoti nuovamente, caro Fabio, che forse è il caso che ti stacchi dalle odierne letture regalandoti un rilassante romanzo ... :-) profondamente convinta che non sono le parole a fare la storia.

09:43  
Anonymous Anonimo said...

P.S.: a proposito (di cosa?boh...mi sto trasformando in sucara!!!AIUTOOO!!!), aspetto il volantino della sagra per la newsletter!!!

09:45  
Anonymous Anonimo said...

PAROLE E IDDE POSSONO CAMBIARE IL MONDO! ...anche se non mi sembra di aver sostenuto che siano le parole a cambiare la storia. Però, intanto, iniziamo ad assegnare alle cose il nome corretto. E a sottolinearlo questo nome corretto!
Bon notte valà...

14:55  
Anonymous Anonimo said...

Vedito che beo l' "a proposito"...?!?!?!
ehehe!!! :-P

15:49  

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