L’OMBELICO DEL MONDO
Qualcuno ha iniziato a mandarmi considerazioni...vista la primavera e lo sbocciare delle vostre considerazioni, leggete qua.
Ho saputo di questa GRANDISSIMA iniziativa del blog… siete FANTASTICI, è molto bello quanto avete fatto. È molto bello soprattutto perché lo vedo come un segno d’apertura: pensate, attraverso internet, chi si trova in questo momento a migliaia di km di distanza può sapere cosa succede in un piccolo ma vivace paesino della provincia di Vicenza. Questo non lo dico per gasarci, ma per condividere quello che secondo me è una delle cose più belle che possiamo fare: APRIRCI.
Per la formazione che ho ricevuto e vissuto, ho imparato che se si vuole crescere è ‘fondamentalissimo’ aprirci all’altro e imparare ad imparare. Non è una ripetizione ma una cosa che troppo spesso diamo per scontata.
Viviamo in Italia, un paese che ha tutto e che ti da tante possibilità; molto bello, ma c’è un rischio, quello di credere che ce la possiamo fare da soli e che non abbiamo bisogno degli altri. Quindi spesso ci si chiude. Invece è importantissimo, vitale aprirsi all’altro. L’Altro che è il Padre che ha messo nelle nostre mani la sua stessa Vita, chiedendoci di non sprecarla; ma l’altro che è un fratello e una sorella. Non siamo fatti per vivere da soli, ma siamo chiamati a camminare insieme agli altri.
E l’altro chi è? Beh certo quelli della propria famiglia e del proprio gruppo o compagnia. Ma l’altro è anche colui che non conosciamo ancora a che magari non conosceremo mai. Sappiamo solo, visto che ci chiamiamo cristiani, che siamo fratelli.
Aprirsi ci permette …
… di crescere, di maturare
… di relativizzare i nostri stessi problemi: infatti finché siamo troppo incentrati su noi stessi, rischiamo di non vedere con serenità quello che stiamo vivendo. Diamo troppo peso a quelli che invece sono dei semplici problemi, superabili con l’incontro dell’altro.
… di sognare e creare insieme qualcosa di bello per tutti.
Restare chiusi in se stessi invece, porta alla morte, alla solitudine al non capirsi e quindi alla fine di un mondo che ora magari da tanta sicurezza.
A volte il rischio può esserci anche per il nostro bel paesello. Ma è bello e da molta speranza vedere che da parte dei giovani c’è desiderio di crescere e di non ingabbiarsi in un piccolo mondo.
Quindi vi auguro… anzi, ci auguriamo d’imparare sempre a crescere di scoprire quanto bella sia la vita e quanto sia bello ‘sporcarci’ le mani perché questa vita si Piena, eterna, per tutti.
Ah visto che siamo nel mondo telematico, v’invito a dare un’occhiata ad una lettera che p. Francesco, l’ex superiore dei comboniani in Italia, ha scritto ai giovani. La trovate nel nostro sito all’indirizzo http://www.giovaniemissione.it/gim/p.antonini1.htm.
Vabbè, buona lettura e alla prossima. Dovrei fare un salto a casa per Pasqua un paio di giorni, magari ci vediamo. Intanto un abbraccio di Pace e di Vita a tutti e ciascun@!!!
p. Manuel
Fabio
Pesaro, 23 marzo 2006
Ciao a tutti voi giovani di San Tomio, come state? Mi auguro benissimo. Anche qui a Pesaro va tutto bene e finalmente un po’ di sole dopo tanto grigiore, speriamo che la primavera sia in arrivo.Ho saputo di questa GRANDISSIMA iniziativa del blog… siete FANTASTICI, è molto bello quanto avete fatto. È molto bello soprattutto perché lo vedo come un segno d’apertura: pensate, attraverso internet, chi si trova in questo momento a migliaia di km di distanza può sapere cosa succede in un piccolo ma vivace paesino della provincia di Vicenza. Questo non lo dico per gasarci, ma per condividere quello che secondo me è una delle cose più belle che possiamo fare: APRIRCI.
Per la formazione che ho ricevuto e vissuto, ho imparato che se si vuole crescere è ‘fondamentalissimo’ aprirci all’altro e imparare ad imparare. Non è una ripetizione ma una cosa che troppo spesso diamo per scontata.
Viviamo in Italia, un paese che ha tutto e che ti da tante possibilità; molto bello, ma c’è un rischio, quello di credere che ce la possiamo fare da soli e che non abbiamo bisogno degli altri. Quindi spesso ci si chiude. Invece è importantissimo, vitale aprirsi all’altro. L’Altro che è il Padre che ha messo nelle nostre mani la sua stessa Vita, chiedendoci di non sprecarla; ma l’altro che è un fratello e una sorella. Non siamo fatti per vivere da soli, ma siamo chiamati a camminare insieme agli altri.
E l’altro chi è? Beh certo quelli della propria famiglia e del proprio gruppo o compagnia. Ma l’altro è anche colui che non conosciamo ancora a che magari non conosceremo mai. Sappiamo solo, visto che ci chiamiamo cristiani, che siamo fratelli.
Aprirsi ci permette …
… di crescere, di maturare
… di relativizzare i nostri stessi problemi: infatti finché siamo troppo incentrati su noi stessi, rischiamo di non vedere con serenità quello che stiamo vivendo. Diamo troppo peso a quelli che invece sono dei semplici problemi, superabili con l’incontro dell’altro.
… di sognare e creare insieme qualcosa di bello per tutti.
Restare chiusi in se stessi invece, porta alla morte, alla solitudine al non capirsi e quindi alla fine di un mondo che ora magari da tanta sicurezza.
A volte il rischio può esserci anche per il nostro bel paesello. Ma è bello e da molta speranza vedere che da parte dei giovani c’è desiderio di crescere e di non ingabbiarsi in un piccolo mondo.
Quindi vi auguro… anzi, ci auguriamo d’imparare sempre a crescere di scoprire quanto bella sia la vita e quanto sia bello ‘sporcarci’ le mani perché questa vita si Piena, eterna, per tutti.
Ah visto che siamo nel mondo telematico, v’invito a dare un’occhiata ad una lettera che p. Francesco, l’ex superiore dei comboniani in Italia, ha scritto ai giovani. La trovate nel nostro sito all’indirizzo http://www.giovaniemissione.it/gim/p.antonini1.htm.
Vabbè, buona lettura e alla prossima. Dovrei fare un salto a casa per Pasqua un paio di giorni, magari ci vediamo. Intanto un abbraccio di Pace e di Vita a tutti e ciascun@!!!
p. Manuel
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