14 febbraio 2006

DIRITTO AL CUORE


Dal 3 febbraio fino al 6 marzo
si potra' sostenere EMERGENCY nel suo progetto del Centro di cardiochirurgia "Salam" con l'invio di un Sms al 48587 del valore di 1 euro (Iva esclusa) da tutti i telefonini personali Tim, Vodafone,Wind e 3, ma anche dai telefoni di rete fissa Telecom Italia abilitati chiamando il numero 48587 (per il valore di 2 euro).
-----------------------------------
Dal 1994, anno della fondazione, a oggi, Emergency e' cresciuta nella convinzione che solo ospedali rispettosi della persona umana e dei suoi diritti siano in grado di assolvere in pieno il proprio compito:quello di essere luoghi davvero "ospitali" dove si praticano rapporti umani basati sulla solidarietà e sul rispetto reciproco.
Di fronte alla guerra, ci e' sembrato sensato non limitarci all'assistenza chirurgica ai feriti, ma proporre la pratica dei diritti in campo sanitario. Nel nostro lavoro, vorremmo vedere realizzato il diritto ad essere curato per chi è ferito e per chi e' ammalato: sentiamo come nostro dovere quello di fornire assistenza sanitaria di alto livello e gratuita. Perche' i diritti non solo non hanno prezzo, ma non si possono pagare: i diritti sono dovuti, per questo devono essere gratuiti. E uguali per tutti.
Non vogliamo una sanita' per i ricchi del nord del mondo - evoluta,sofisticata, tecnologica - e una sanità di scarto per i poveri, per i Paesi piu' disperati dove raramente si vive fino a quarant'anni, e dove si possono curare - a volte - solo diarree e polmoniti. Ecco perche' abbiamo disegnato un grande progetto, un centro dichirurgia cardiaca a Khartoum, in Sudan. Un Centro di eccellenza, di altissima tecnologia, dove si possa eseguire tutta la cardiochirurgia per bambini e per adulti. Un centro gratuito a disposizione anche dei Paesi confinanti, dove i pazienti verranno diagnosticati in appositi ambulatori e trasferiti a Khartoum per l'intervento chirurgico.
Un progetto complesso e difficile, ma anche un cammino stimolante, perché contiene semi di pace: mostrare che riconosciamo ai cittadinidi quei Paesi gli stessi diritti che pretendiamo per noi stessi, che vogliamo condividere i benefici della scienza medica, che non riserviamo loro solo una "medicina" di seconda scelta.
Un progetto dove il ritrovarsi tra pazienti e sanitari di etnie e culture diverse possa essere un segnale di collaborazione e di solidarietà. Per questo il Centro di Cardiochirurgia di Khartoum si chiama Salam, che vuol dire pace. - Gino Strada - (www.emergency.it)